Le protesi mammarie non sono solo per chi è stata operata al seno. Rebecca Butcher ha la sindrome di Poland e usa una coppetta compensativa
Rebecca Butcher ha la sindrome di Poland, e usa una coppetta compensativa Amoena. Le siamo molto grati per aver condiviso con noi la sua storia.
Di Rebecca Butcher
Ho capito che il mio seno era "diverso" quando andavo alle superiori, guardandomi intorno e vedendo le mie compagne indossare nuovi reggiseni e bikini mentre io avevo sviluppato un solo seno e l'altro doveva ancora crescere. Per molto tempo ho anche creduto che per tutte un seno cresca più velocemente dell'altro.
Questo principalmente perché i dottori mi avevano sempre detto "non hai ancora finito di crescere", nonostante uno dei miei seni fosse completamente sviluppato.
Così ho aspettato e ho aspettato, a volte sperando che un giorno mi sarei svegliata con un seno "normale", ma chiaramente questo non è mai successo.
Dopo anni di domande, decisi che ne avevo avuto abbastanza e cercai su internet "una sola tetta". Non consiglierei di fare lo stesso, a meno che non siate pronti a vedere delle immagini molto strane, ma dopo lunghe ricerche trovai la Sindrome di Poland.
Guardavo le fotografie e leggevo le storie di altre donne con la mia stessa deformità, e mi rendevo conto che erano esattamente come me (per quanto riguarda la zona del petto).
Mostrai ai dottori quello che avevo trovato, la maggior parte di loro non aveva neanche mai sentito parlare di quella sindrome, dato che è una condizione molto rara e piuttosto sconosciuta.
Anche loro fecero le loro ricerche e finirono tutti per concordare che era quello che avevo. E alla fine, dopo molte visite, mi mandarono alla clinica senologica dell'ospedale. Qui è dove ho conosciuto Amoena.
Mi abituai alle reazioni sorprese dei dottori, ogni volta che mi spogliavo.
Nessuno di loro si è mai mostrato preoccupato che potesse essere qualcosa di peggio, e mi sono sempre fidata (dopo tutto, sono loro i professionisti!).
La soluzione: una coppetta compensativa Amoena
Mi fu consigliato un reggiseno "post-mastectomia", di quelli con le taschine nelle coppe.
Dopo avermi misurato, un medico mi consegnò una "coppetta compensativa" di Amoena. Questa coppetta è una protesi parziale: ha l'aspetto di un seno, ha lo stesso colore e la stessa forma, è disponibile in più forme e taglie, e può essere inserita in qualsiasi reggiseno.
Dovrei aggiungere che i dottori hanno anche provato a convincermi ad optare per una ricostruzione del seno (cioè a farmi operare), ma ho gentilmente rifiutato. Prima di tutto perché è così che io sono nata; sono io. Non è una cosa che mi crea problemi a livello fisico. Gli unici problemi che ho sono trovare dei reggiseni e dei costumi adatti a me — e gestire le opinioni della gente.
Essere adolescenti è già abbastanza difficile, senza che le altre persone e i media ti dicano come dovresti essere e cosa è considerato "normale". Ma cambiarsi in uno spogliatoio davanti ad altre 30 ragazze che hanno tutte raggiunto la pubertà, cercare di far notare ai ragazzi che esisti anche se non hai le tette, e sentirsi dire dalle commesse dei negozi "Sei troppo giovane per un reggiseno per mastectomia, no?" non è per niente facile, ve lo assicuro. Ma la mia coppetta Amoena mi ha reso la vita più semplice. Davvero TANTO!
Con la coppetta potevo indossare normali reggiseni, maglie attillate, bikini, e nessuno avrebbe capito che mi mancava un seno. E quando dico che ho un solo seno, non intendo dire che ho una sola tetta al centro del petto, oh no. Ho effettivamente due capezzoli, e il seno sviluppato è dove dovrebbe essere, ma dall'altro lato manca il muscolo pettorale e il volume.
La sindrome di Poland potrebbe anche intaccare lo sviluppo di mani e piedi, ma io sono stata abbastanza fortunata da presentare solo la deformità del petto, e quella può essere nascosta facilmente.
Come tutte le altre, le ragazze con la sindrome di Poland vogliono potersi sentire sexy e a proprio agio, mostrare un po' di pelle ogni tanto. Beh, non è semplice.
Anche se avevo la mia coppetta Amoena, i dottori avevano ragione sul fatto che il seno "normale" non avesse ancora finito di svilupparsi, così sono dovuta tornare all'ospedale qualche altra volta per essere ri-misurata finché mi è stata data una coppetta compensativa più grande.
Inoltre, non tutti i costumi o i reggiseni erano adatti alla mia coppetta.
Parlare della sindrome di Poland
A breve avrei compiuto 18 anni, finito il college, e il mio Instagram iniziava ad attirare sempre più attenzioni. Sapevo che alla fine la gente avrebbe notato i miei seni di taglie diverse, e qualcuno si sarebbe chiesto come mai indossassi solo maglie a collo alto.
Così, ebbi l'idea di postare qualcosa sulla mia sindrome di Poland, sperando che potesse aiutare altre giovani ragazze a sentirsi più sicure del loro aspetto e meno preoccupate di non essere uguali alle modelle photoshoppate delle riviste.
Con mia grande sorpresa, quel post ebbe molto successo, arrivarono tantissimi like e commenti positivi, e diverse persone lo trovarono tramite l'hashtag #sindromedipoland, raccontandomi che anche loro avevano la stessa condizione. Si erano fatte avanti anche persone famose, e non farò il nome di nessuno dato che ne parleranno loro stessi quando si sentiranno pronti per farlo. Ma questo mi diede la sicurezza per comprarmi un nuovo costume da bagno senza preoccuparmi della differenza tra i miei seni.
A parte il mio entusiasmo, non era destino... Non essendoci un altro seno a bilanciarlo, ogni volta che mi piegavo in avanti il mio seno più grande usciva dalla scollatura del costume. Sapevo che doveva esserci una soluzione migliore.
Ricordandomi del brand Amoena, cercai il loro sito web e trovai dei bellissimi modelli di reggiseni e costumi. Credevo fossero fatti esclusivamente per chi avesse avuto il tumore al seno ma mi sbagliavo! I loro capi con taschine sono perfetti per me, sostengono il mio seno, sono realizzati con materiali molto confortevoli e mi danno la possibilità di nuotare e indossare lingerie senza dovermi continuamente preoccupare di controllare che stia tutto al suo posto.
Per me, trovare Amoena è stato un punto di svolta per la mia vita, perché finalmente sapevo che avrei potuto non preoccuparmi più dell'aspetto del mio seno e che avrei trovato dei reggiseni con il giusto sostegno. E se non fosse stato per la coppetta che mi diedero con il SSN, avrei potuto non scoprirlo mai.
So che un brand del genere può far sentire allo stesso modo tante altre persone là fuori che si sentono insicure per il loro seno, e che questi prodotti sono disponibili anche tramite il sistema sanitario nazionale, per questo consiglio Amoena a chiunque! Anche le donne con due seni perfettamente normali possono indossare i loro bikini e reggiseni.
Man mano che il mio corpo cambia e cambierà, so che Amoena è un brand a cui potrò sempre rivolgermi.
Gli adolescenti in fase di sviluppo dovrebbero avere la possibilità di sentirsi bene e a proprio agio con se stessi, dovrebbero avere la possibilità di scegliere liberamente cosa sentono che è "normale" - per questo io ho scelto Amoena.